L’Associazione Culturale C.AR.M.E. è lieta di presentare la mostra Regine d’Africa, realizzata all’interno del progetto espositivo, scientifico e divulgativo Hic sunt leones, percorsi nell’arte africana, dal rito al mito.
Da un’idea di Albano Morandi il progetto si è sviluppato grazie alla collaborazione fra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia, C.AR.M.E., Mo.Ca. (Centro per le nuove culture) e Ma.Co.f (Centro della fotografia italiana).
Regine d’Africa è un percorso espositivo e divulgativo dedicato alla cultura visiva africana moderna raccontato da un punto di vista d’eccezione, quello femminile. Protagonisti saranno il talento, l’ingegno e le opere di cinque tra le più significative artiste dell’Africa Subsahariana.
Regine d’Africa rappresenta un percorso conoscitivo attraverso l’eterogeneità del panorama artistico africano moderno. Un viaggio dal Senegal a Madagascar per diffondere ed esaltare il valore sociologico e politico delle forme artistiche moderne, con un arduo obiettivo di fondo: scostarsi definitivamente dal mito “del buon selvaggio” e dalla puntuale necessità di ritrovare in queste produzioni un’espressività arcaizzante e incorrotta, sentimenti che hanno dominato tutta la prima metà del Novecento.
Regine d’Africa è stata realizzata grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia e alla Fondazione Sarenco di Salò, ente prestatore delle opere in mostra.
Come forma di ringraziamento, l’Associazione CARME ha deciso di includere nel percorso espositivo un omaggio a Isaia Mabellini (in arte Sarenco), artista bresciano di nascita e cofondatore della Fondazione insieme al fratello Oriano Mabellini.
La mostra è a cura di Valeria Magnoli, Federica Scolari, Ylenia Patuzzi.
ESTER MAHLANGU
Pittrice di origini sudafricane, nei suoi lavori riprende la tradizione decorativa di abbellire le pareti delle abitazioni con colori cangianti e figure geometriche. Prima donna ad essere invitata a realizzare un’auto d’arte marchiata BMW, le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni private di tutto il mondo. Pur essendo un’artista di fama internazionale, Esther Mahlangu continua a vivere nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura.
SENI CAMARA
Scultrice senegalese del gruppo etnico Diola, la sua attività artistica è stata elogiata anche dalla grande scultrice francese Louise Bourgeois. Sapiente nel modellare la terracotta, Seni Camara scolpisce imponenti divinità, pronte ad allattamenti multipli. Dee che, nel richiamarsi alle mitologie dei Diola, sembrano assumere anche intuizioni del surrealismo, conducendo verso i territori dell’onirico.
REINATA SADIMBA
La ceramista più rispettata del Mozambico. Negli anni, Sadimba ha assistito al rafforzamento del ruolo femminile nella società mozambicana e ad un maggiore coinvolgimento nel panorama politico ed economico. Queste trasformazioni sociali si rendono evidenti in tutta la sua produzione artistica realizzata in argilla, grafite e polvere bianca, materiali che hanno sempre caratterizzato il suo lavoro.
WEYA
Un collettivo di 75 donne e 5 uomini dello Zimbawe che raccontano, tramite l’uso del “patchwork”, la storia del proprio villaggio e della loro terra fertile.
MARGARET MAJO
Eclettica artista dello Zimbabwe, per comporre le sue opere utilizza tappi di bottiglie su ciascuno dei quali realizza frammenti di una storia. Le sue opere sono state esposte alla National Gallery dello Zimbabwe come patrimonio nazionale.