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Regine d’Africa

Hinc Sunt Leones | Percorsi nell'arte africana, dal rito al mito

a cura di Valeria Magnoli, Federica Scolari, Ylenia Patuzzi

dal
15 novembre 2019
al
1 dicembre 2019
Orari

Dal mercoledì alla domenica 16.00 alle 20.00

oppure su appuntamento scrivendo a info@carmebrescia.it

Prezzi

Ingresso libero

Questo progetto è sostenuto da:
Comune di Brescia
UBI Banca
Fondazione ASM
Fondazione Sarenco

Regine d’Africa

Inaugurazione

Venerdì 15 novembre, ore 20.30

 

L’Associazione  Culturale  C.AR.M.E.  è  lieta  di  presentare  la  mostra  Regine d’Africa, realizzata all’interno del progetto espositivo, scientifico e divulgativo Hic  sunt  leones, percorsi  nell’arte  africana,  dal  rito  al  mito.

 

Da  un’idea  di Albano  Morandi  il  progetto  si  è  sviluppato  grazie  alla  collaborazione  fra  l’Assessorato  alla  Cultura  del  Comune  di  Brescia, C.AR.M.E., Mo.Ca. (Centro per le nuove culture) e Ma.Co.f (Centro della fotografia italiana).

Regine  d’Africa  è  un  percorso  espositivo  e  divulgativo  dedicato  alla  cultura  visiva  africana  moderna  raccontato  da  un  punto  di  vista  d’eccezione,  quello  femminile. Protagonisti saranno il talento, l’ingegno e le opere di cinque tra le più significative artiste dell’Africa Subsahariana.

Regine  d’Africa  rappresenta  un  percorso  conoscitivo  attraverso  l’eterogeneità  del panorama artistico africano moderno. Un viaggio dal Senegal a Madagascar per diffondere ed esaltare il valore sociologico e politico delle forme artistiche moderne, con un arduo obiettivo di fondo: scostarsi definitivamente dal mito “del buon selvaggio” e dalla puntuale necessità di ritrovare in queste produzioni un’espressività arcaizzante e incorrotta, sentimenti che hanno dominato tutta la prima metà del Novecento.

Regine  d’Africa  è  stata  realizzata  grazie  all’Assessorato  alla  Cultura  del  Comune di Brescia e alla Fondazione Sarenco di Salò, ente prestatore delle opere in mostra.

Come  forma  di  ringraziamento,  l’Associazione  CARME  ha  deciso  di  includere  nel percorso espositivo un omaggio a Isaia Mabellini (in arte Sarenco), artista bresciano  di  nascita  e  cofondatore  della  Fondazione  insieme  al  fratello  Oriano  Mabellini.

 

La mostra è a cura di Valeria Magnoli, Federica Scolari, Ylenia Patuzzi.

Chi sono le regine d'Africa

ESTER MAHLANGU

Pittrice di origini sudafricane, nei suoi lavori riprende la tradizione decorativa di abbellire le pareti delle abitazioni con colori cangianti e figure geometriche. Prima  donna  ad  essere  invitata  a  realizzare  un’auto  d’arte  marchiata  BMW,  le  sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni private di tutto il mondo. Pur essendo un’artista di fama internazionale, Esther Mahlangu continua a vivere nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura.

 

SENI CAMARA

Scultrice  senegalese  del  gruppo  etnico  Diola,  la  sua  attività  artistica  è  stata  elogiata anche dalla grande scultrice francese Louise Bourgeois. Sapiente nel modellare la terracotta, Seni Camara scolpisce imponenti divinità, pronte ad allattamenti multipli. Dee che, nel richiamarsi alle mitologie dei Diola, sembrano  assumere  anche  intuizioni  del  surrealismo,  conducendo  verso  i  territori dell’onirico.

 

REINATA SADIMBA

La ceramista più rispettata del Mozambico. Negli anni, Sadimba ha assistito al rafforzamento del ruolo femminile nella società mozambicana e ad un maggiore coinvolgimento nel panorama politico ed economico. Queste  trasformazioni  sociali  si  rendono  evidenti  in  tutta  la  sua  produzione  artistica realizzata in argilla, grafite e polvere bianca, materiali che hanno sempre caratterizzato il suo lavoro.

 

WEYA

Un  collettivo  di  75  donne  e  5  uomini  dello  Zimbawe  che  raccontano,  tramite  l’uso del “patchwork”, la storia del proprio villaggio e della loro terra fertile.

 

MARGARET MAJO

Eclettica  artista  dello  Zimbabwe,  per  comporre  le  sue  opere  utilizza  tappi  di  bottiglie su ciascuno dei quali realizza frammenti di una storia. Le sue opere sono state esposte alla National Gallery dello Zimbabwe come patrimonio nazionale.